Rai 1 - sabato 1 febbraio 2003 - ore 14,30 - Trasmissione: Italia che vai
(falso che trovi- ndr)
La presente per protestare disperatamente per il fatto che nel corso della
trasmissione un signore, con al braccio la solita bellezza femminea senza la
quale pare che in tv non si riesca a fare nemmeno una bischerata, nel rievocare la
storia di un certo Cataldo, abbia trovato il modo di farci incastrare Giovan
Battista Perasso detto "Balilla" il suo sasso e il solito austriaco
stecchito dalla sassata, che col Cataldo c'entravano come il cavolo a merenda,
guardandosi bene però dal precisare che quel soldato poteva anche essere un
piemontese visto che Genova, in quel 1746, era stata invasa dall'esercito
austro-piemontese al comando del generale Botta-Adorno nel quadro della guerra
di successione austriaca. I Savoia, alleati degli austriaci, non avevano perso
tempo ad approfittare dell' occasione e del rinforzo austriaco per impossessarsi
di Genova, della sua Repubblica e del suo tesoro.
Per protestare che quel signore NON abbia trovato modo di
dire che in seguito alla rivolta di Balilla, l'esercito piemontese di
Botta-Adorno rinforzato da reparti austriaci, fu cacciato da Genova e si ritirò
verso il Piemonte risalendo il torrente Polcevera dove abbandonò il tesoro
sottratto alla Repubblica genovese, tesoro ricomparso poi nell' Agosto del 1892
allorché un povero cavatore, tale Andrea Gaggero, scavando sabbia trovò
frammiste alla ghiaia alcune monete d'oro antiche.
Per quanto riguarda le vicende storiche che portarono alla formazione di un così
cospicuo deposito, è opinione corrente tra gli studiosi genovesi che si tratti
di parte del tesoro della Repubblica Genovese
sottratto dagli austro-piemontesi che, in fuga da Genova dopo la rivolta di
Balilla, tentavano di raggiungere Novi Ligure attraverso il passo della
Bocchetta. Invero le cronache narrano che nella notte del 10 dicembre 1746 i
villani di Val Polcevera attaccarono le retroguardie dell' esercito in ritirata,
uccidendo soldati e facendo bottino. E' inoltre noto che nelle vicinanze, alla
confluenza Polcevera/ Secca, si sono trovate monete d'argento della Repubblica.
Sembra ragionevole concludere pertanto che le monete oggi presentate facciano
parte del tesoro sottratto alla Repubblica Genovese da parte dell'esercito
austro-piemontese del generale Botta-Adorno durante le vicende della Guerra di
Successione Austriaca.
Per protestare, ancora, per come NON si sia trovato modo di far sapere,
parlando di Genova, che nello stesso tempo Zuccarello, nell'entroterra d'
Albenga, antico feudo dei Del Carretto ma federalmente legato alla Repubblica di
Genova, sia stato investito e occupato da altro contingente savoiardo; e come la
popolazione si sia gettata rabbiosamente al contrattacco con l' aiuto di
soldati liguri e corsi e sia riuscita anche qui a cacciare il nemico
(CHE NON ERA AUSTRIACO, MA SAVOIARDO; O SABAUDO che dir si voglia).
Per non parlare del sacco di Genova del 1849..!
Ovviamente non mi aspetto nessun riscontro
da parte di chi condivide la pratica del falso storico da ben 142 anni; ma se
non protestassi sarei proprio "morto" (Wole Soynka: solo l'uomo
che tace e subisce è veramente morto).
Con la stima e i saluti che ritenete di
meritare. A V/s giudizio.
Romano Redini |